Il gruppo delle studentesse della seconda edizione del Master Diventa Data Leader racconta il project work svolto con i dati della piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso.

Ottobre 2021. Giorgio Parisi vince il premio Nobel, Greta Thunberg arriva in Italia, a Roma si apre il G20. Dietro gli schermi dei loro computer, 12 “Dataninja in the making” aspettano di scoprire chi saranno i compagni e le aziende data partner con cui lavoreranno nei prossimi mesi. E finalmente quel momento arriva e ci consegna il suo “verdetto”: ci aspetta un viaggio nel mondo di Produzioni dal Basso, la prima piattaforma di crowdfunding nata in Italia.

Ancora non lo sappiamo che tra una call e l’altra finiremo per appassionarci alle sorti dei “nostri” progettisti e la distanza tra Milano e Napoli diventerà più breve che sul FrecciaRossa.

In quel momento nelle nostre teste c’è una sola domanda: “sì ma…da dove partiamo?” Per prima cosa decidiamo di metterci letteralmente sulle tracce del nostro data partner e scandagliamo da cima a fondo il sito internet e soprattutto le dashboard che la piattaforma mette a disposizione dei suoi utenti per tenere sotto controllo l’evoluzione della raccolta fondi.

Da lì a renderci conto che abbiamo per la mani una miniera d’oro di dati per studiare in lungo e in largo il crowdfunding il passo è breve. La vera sfida però è un’altra: come facciamo a consegnare questi dati “chiavi in mano” a un utente che magari fino ad allora di numeri e grafici non ha mai sentito parlare? Settimane di idee, riflessioni e confronti, poi in quattro teste sparse per l’Italia – guidate con (molta) pazienza da tutor e docenti di Dataninja – si accende una lampadina: non partiamo da quello che abbiamo, concentriamoci su quello che manca.

Il punto di partenza: rimettiamo mano alle dashboard

Ci rendiamo subito conto che la strategia migliore è quella di partire da zero. Ci lasciamo prendere per mano da TIPS, il robottino virtuale che anima le dashboard create dal nostro data partner, e ricominciamo da capo.

Con un dataset che costruiamo da zero scegliendo di osservare da lontano la raccolta fondi di un cantante che vuole lanciare un nuovo album e quelle di altri artisti più o meno esordienti. Con nuovi grafici che non diano niente per scontato, ma spieghino passo passo a chi lancia una campagna di crowdfunding cosa controllare, come farlo e soprattutto perché farlo. E con il nostro insostituibile robottino che, calato per l’occasione nei panni di Virgilio, diventa la guida degli utenti.

Ma non basta: bisogna ripensare anche alla comunicazione

La nuova dashboard però non basta: serve un passo in più se vogliamo che grazie ai dati chi lancia una raccolta fondi possa cambiarne il destino.

Ed ecco che arriva una lezione de #lapreside a rischiararci le idee: bisogna rimettere mano anche alla strategia di comunicazione.

Cominciamo quindi a lavorare su due binari: una guida che possa dare suggerimenti su come invertire la rotta quando il salvadanaio virtuale del progetto non si riempie, e uno strumento che permetta a chi avvia un progetto di farsi conoscere al di fuori delle sue quattro mura.

E così “nascono” un manuale per accompagnare chi cerca l’aiuto del web per realizzare un sogno nella sua nuova avventura e delle card da condividere sui social per raccontare e raccontarsi agli altri e chiedere il loro sostegno.

E siccome ormai ci siamo fatte prendere la mano e sentiamo la piattaforma un po’ anche nostra, lanciamo anche un’altra idea al nostro data partner: perché non usare le card per far conoscere le dashboard a chi vorrebbe avviare una raccolta fondi, ma è ancora indeciso perché pensa di non riuscire a gestirla?

Le autrici:

Fabiola Casasopra
Cristiana Cristiani
Teresa Facendola
Leda Mocchetti

Informazioni sul nostro Master: qui la pagina sulla terza edizione

Il video di presentazione di tutti i lavori di gruppo è sul nostro canale YouTube.