L’immagine di copertina di questo post rappresenta i partner di quattro diversi progetti Erasmus a cui Dataninja partecipa. I primi due sono Datalit e Dedalus (parlammo qui del primo e qui del secondo) e riguardano lo studio dei dati in ambito universitario (studenti all’inizio e studenti verso la fine dei loro percorsi accademici). Alcuni dei risultati sono stati presentati in questo (bel) report.
Dalfys e Data Literate sono invece due progetti Erasmus nuovi, appena partiti e che riguardano sempre il metodo di studio dei dati ma stavolta nelle scuole secondarie europee. In questi ultimi anni ce ne siamo occupati sempre di più tenendo ogni giorno un piede in centinaia di scuole italiane. Sono le scuole secondarie coinvolte nella prima “stagione” di Open the Box, con il quale abbiamo aiutato centinaia di docenti e migliaia di studenti in tutta Italia ad affrontare le sfide della data literacy e della media literacy (lo fanno gratis, perché il progetto è co-finanziato da Open Society).
Se ti interessa approfondire l’esperienza fatta con Open the Box leggi questo post. Ma in estrema sintesi quello che abbiamo imparato quest’anno è che sia studenti/tesse che docenti hanno tantissima vogliamo di imparare a informarsi meglio, a combattere la disinformazione, a maneggiare i dati, e se vengono supportati/e imparano più velocemente e meglio.
Proveremo a portare queste esperienze anche nei progetti Erasmus, di cui do qualche dettaglio:
Dalfys si pone l’obiettivo di mappare la multisciplinarità necessario sull’uso dei dati e creare dei corsi pilota da testare con i docenti in differenti scuole in Italia, Lituania, Polonia, Romania e Turchia: questo è il sito internet.
Data Literate si pone l’obiettivo di creare un piano didattico unitario per formare i docenti di alcune scuole secondarie tra cui Lituania, Italia, Spagna e Portogallo: questo è il sito internet.
Ne riparleremo più avanti, appena emergeranno degli aspetti interessanti da condividere. Per il momento però un altro pezzetto delle attività di ricerca di Dataninja ha cominciato a prendere forma, con l’auspicio di condividere con altri partner europei (25 da oltre 10 nazioni differenti) le esperienze che abbiamo fatto in Italia e conoscere il modo in cui invece media e data literacy vengono insegnate nei loro contesti.