Imparare a usare i dati sta diventando giorno dopo giorno un obiettivo sempre più diffuso.

Per chi vorrebbe lavorare meglio come professionista o consulente, ma pure per le aziende che sono state travolte in questi anni da una comunicazione quasi ossessiva su Big Data e Intelligenza Artificiale, come stelle polari per rendere i processi di lavoro più efficaci o funzionali.

Quello che però abbiamo notato in Dataninja è che c’è un enorme divario tra l’offerta formativa più diffusa (corsi in Data Science, ad esempio) e il bisogno formativo iniziale (corsi in Data Literacy).

I progetti Dataninja per la data literacy

La sfida principale per noi è questa: partire dall’aiutare le persone a comprendere e usare meglio i dati della quotidianità,  perché è una competenza che può tornare utile a chiunque, a prescindere dal fatto che “da grande” voglia lavorare come data scientist oppure no. 

Tutta questa filosofia di fondo ci sta spingendo nel rendere sempre più “pop” il mondo dei dati e ci interessa comprendere sempre meglio il contesto in cui operiamo. Oltre ai corsi sui dati che si trovano su school.dataninja.it infatti promuoviamo contenuti gratuiti tramite il nostro Magazine e la nostra newsletter, il nuovo progetto dedicato alle scuole OpentheBox.

Una parte poco visibile di quello che facciamo è invece l’attività di studio e ricerca per provare a migliorare il nostro lavoro, quello che produciamo, e studiare sempre di più il contesto in cui lavoriamo. Il senso di questo report è un po’ questo: provare a restituire quel “dietro le quinte”. Per approfondire il tema della Data Literacy abbiamo sicuramente un background molto solido nel contesto italiano, ma ci mancava fino a poco tempo fa una conoscenza organica del contesto europeo (università, aziende, professionisti). Per studiarlo, tra le varie attività in cantiere partecipiamo a due progetti Erasmus+ (Dedalus e DATALIT). Da quest’ultimo, DATALIT, vengono i risultati di un’ampia ricerca fatta a livello europeo su cos’è la Data Literacy, come viene percepita, quali sono le offerte didattiche disponibili e quali sono le esigenze delle aziende.

Scarica il report: i primi risultati del progetto DATALIT

Qui sotto trovi il link per scaricare una sintesi dei risultati della prima fase di lavoro del progetto DATALIT, focalizzata sulla comprensione del contesto e dei bisogni legati alla Data Literacy in Europa.

Emergono tanti problemi o limiti. Ma potrai anche vedere in fondo a questo report come Dataninja stia provando a rispondere con la sua offerta didattica e con un modo innovativo e coinvolgente di fare formazione online sulle competenze legate ai dati.

Se sei un/una consulente freelance o lavori in un’azienda, questo report ti potrà essere utile per capire come ti posizioni rispetto al contesto europeo, se le competenze sui dati e le problematiche che vedi nel tuo contesto sono comuni ad altri soggetti, se e cosa puoi provare a migliorare.

Infine scoprirai il dietro le quinte dei nostri corsi, come li costruiamo, cosa pensano studenti e studentesse, su cosa stiamo lavorando per migliorare l’efficacia della nostra metodologia didattica.

Temi chiave:

  1. Le competenze di data literacy sono altamente richieste in tutti i settori lavorativi, anche al di fuori anche di quelli legati al mondo digitale e alla data science. Eppure, non esiste a livello europeo, né in Italia, un sistema di certificazione delle competenze base sui dati.
  2. In tutti i paesi studiati la formazione universitaria sui dati è prerogativa dei corsi avanzati, legati all’informatica, data science e talvolta studi sociali. Oltre a questi settori disciplinari, i curriculum universitari considerati in genere non offrono corsi trasversali sulle competenze di base legate ai dati.
  3. È stato riscontrato un interesse verso lo sviluppo di competenze di data literacy, sia da parte delle organizzazioni e aziende che le promuovono per i propri dipendenti o studenti, che da parte di questi ultimi che ne riconoscono l’importanza per a livello personale e professionale.
  4. Nonostante l’interesse condiviso e generalizzato per le competenze di data literacy, dai questionari emerge che le aziende e le organizzazioni non hanno strumenti e metodologie per promuovere la formazione sulla data literacy tra i propri dipendenti / studenti; né per valutare e validare le competenze da loro acquisite.
  5. La maggior parte dei partecipanti al questionario non ha mai sentito parlare dei principali framework europei per la valutazione delle competenze, una cifra che varia dal 77% al 90% in base al framework.  

Scarica gratuitamente il report