di Alice Corona e Donata Columbro
Qual è l’età giusta per cominciare a parlare di dati ai bambini e alle bambine? Per esperienza di chi scrive, anche a 1 anno e mezzo va benissimo 🙂
In realtà ci viene spontaneo associare i dati a fogli di calcolo e lavoro, ma i numeri e le grandezze si prestano bene anche a diventare parte integrante di attività ludiche, in cui i bambini e le bambine possano divertirsi imparando ad avere familiarità con dati e concetti statistici di base. Abbiamo selezionato alcune idee che ti potranno servire di ispirazione per attività data-driven da fare con bambini e adolescenti. E perché no, anche con adulti giocosi!
1. Il censimento dei giocattoli
I dati sono intorno a noi, sono un modo di misurare il mondo. E non c’è modo migliore di insegnare questo chiedendo ai bambini di vedere i dati in oggetti che fanno parte del loro quotidiano: i giocattoli. Per fare il censimento dei giocattoli:
- Scegli un tipo di gioco: i peluche, i Lego, i libri, le perline di legno, le action figures
- Scegli che caratteristiche classificare: il tipo di animale? Il materiale? Il colore? L’altezza?
- Chiedi ai bambini di prendere carta, penna e colori per iniziare a classificare i giocattoli in base a caratteristiche scelte. Si può fare compilando una tabella o anche in modo visivo, per esempio disegnando per ogni giocattolo una forma o un colore diverso in base alle caratteristiche e poi procedere con il conteggio alla fine.
- Per i più grandi: il censimento si può spostare sul computer e puoi insegnare loro come trasporre i dati raccolti in una tabella Excel.
2. Scoprire come è fatto il mondo attraverso le dimensioni
Quando dicevamo che a parlare di numeri si può cominciare molto presto ci riferivamo a un libro in particolare che troviamo adatto anche ai più piccoli: si intitola Grande così. Animali a grandezza naturale, edito da DeAgostini, e come dice il titolo vuole presentare il mondo animale mettendo il bambino in condizioni di confrontarsi direttamente con le proporzioni di ogni specie rappresentata. C’è l’unghia dell’elefante che occupa un’intera pagina e chi legge è invitato a metterci la sua vicino; si può battere il cinque all’orso bianco, con una zampa che occupa quasi due pagine. Con la bocca aperta della tigre si può giocare a metterci dentro una mano o la testa, e poi c’è il piccolissimo colibrì, la lingua della giraffa, le orecchie del canguro e molti altri. Avendolo sperimentato in prima persona possiamo dire che è un ottimo strumento per mettere i più piccoli in condizioni di vedere altri aspetti degli animali che tanto attirano la loro attenzione in questa età.
Il secondo libro è rivolto chi frequenta già le elementari: Pianeta terra. Tavole infografiche per scoprire il nostro mondo è un libro che, attraverso infografiche e numeri, racconta curiosità sul nostro pianeta. I disegni sono di Federica Fragapane, autrice di molte infografiche artistiche su la Lettura del Corriere della Sera.
Qui infatti ci avviciniamo un po’ di più al linguaggio della data visualization, con una legenda che indica i significati dei simboli e grandezze rappresentate da disegni diversi. A fare da guida nell’esplorazione del pianeta c’è un Tardigrado, un invertebrato le cui caratteristiche particolari lo rendono adatto a vivere in tutti i luoghi del mondo… e infatti è il personaggio giusto per accompagnare bambini e genitori alla scoperta di fiumi, laghi, deserti, praterie e molto altro (si va anche nel sistema solare).
3. Dati, storie e emoji
Se i fogli Excel intimoriscono, un bel modo per avvicinare i più piccoli ai dati e alla loro visualizzazione può essere quello di far leva su metafore con cui sono più familiari, per esempio… le emoticon (o “emoji”) 🐒 🦁🌲🌈 !
Latasha Doyle propone una simpatica attività che chiama “Emoji Data Story”. Se vuoi provarla a casa:
- Chiedi di pensare a una domanda, a un tema su cui si vogliono raccogliere e raccontare dati. Deve essere qualcosa di semplice e immediato, legato al quotidiano, come “Che genere di film ho visto nell’ultimo mese?”, o “Che mezzi ho usato per spostarmi nell’ultima settimana?”
- Fai scrivere le risposte su un foglio.
- Chiedi di scegliere un emoji per classificare ogni risposta possibile. Per esempio, nel caso della domanda sui film, si potrebbe scegliere un cappello da cowboy per simboleggiare i film western, un cuore per i film romantici, un vampiro per i film horror, etc.
- A questo punto chiedi di tradurre le risposte in quantità attraverso le emoji. Per esempio, se nell’ultimo mese ho visto 5 film di cowboy, 1 film romantico e 3 film horror, metterò 5 cappelli cowboy su una riga, 1 cuore nella riga sotto e 3 vampiri nell’ultima riga. Posso usare per quest’attività qualsiasi cosa supporti le emoji, per esempio anche un messaggio Whatsapp da scambiare con gli amici:
Se sei un insegnante puoi facilmente adattare quest’attività su tutta la classe. Per esempio puoi chiedere: “Che sport pratichi?” e scegliere l’emoji associato per ogni studente.
4. Disegna la tua casa
Quanto mai adatta da sperimentare in questi giorni, l’idea qui ci arriva da Jonathan Schwabish che in un post racchiude altre bellissime proposte per insegnare la data visualization a scuola. Ispirato da un workshop di Valentina D’Efilippo che fa disegnare mappe del mondo ai suoi allievi, le ha chiesto come trasformare questa pratica a misura di bambino. Schwabish l’ha sperimentata con una classe mostrando un esempio già fatto e i ragazzi hanno partecipato con rappresentazioni molto diverse tra loro: qualcuno ha incluso anche la strada di fronte alla propria abitazione, qualcuno ha disegnato in modo approfondito solo la propria stanza. Poi Schwabish ha dato indicazioni per aggiungere dati sulle proprie abitudini e come rappresentarli, per esempio raccontando in quale stanza o angolo si trascorre più tempo. Sarebbe interessante scoprire come i bambini disegnano la propria casa “oggi”, che la stanno vivendo molto intensamente, e poi ripetere l’esperimento tra un anno.
5. Le proposte ISTAT
Infine, vi lasciamo con una risorsa davvero preziosa. Purtroppo la serie è stata interrotta, ma l’ISTAT ha una bellissima sezione dedicata ad attività per bambini.
Qui troverai alcune risorse interessanti come:
- Statistica enigmistica: rebus, cruciverba e altri giochi enigmistici, tutti a tema statistica
- Due attività di data physicalization, per rappresentare i dati della piovosità attraverso bottiglie o i dati del meteo con una sciarpa fatta a maglia.
- Le streghe di Bayes e altre storie: fiabe statistiche per bambine e bambini curiosi.
Scopri le altre attività su “Gioca con la statistica” nel sito ISTAT.
Hai altre idee?
Hai fatto attività legate ai dati per i bambini o gli adolescenti? Ti sei lasciato ispirare da questi esempi e te ne è venuta in mente qualcuna di nuova? Raccontacele con un Tweet o un post Instagram con l’hashtag #dataninjaschoolkids