Si avvicina la stagione delle maratone e delle gare podistiche più importanti per questa prima parte dell’anno: allenamenti a parte, c’è qualcos’altro che posso fare per migliorare le mie prestazioni? Curare l’alimentazione, certo, ma nei gruppi di runner di tutto il mondo c’è una domanda che torna puntuale all’avvicinarsi di ogni competizione: quale scarpe da corsa mi faranno andare più veloce?
I dati ci permettono di rispondere a questa domanda.
Il New York Times, grazie ai dati messi a disposizione dall’app Strava, il social network degli sportivi, ha provato a stimare il vantaggio in termini di velocità di diversi modelli di scarpe da corsa. Nell’inchiesta, volta a quantificare il vantaggio rappresentato dal calzare se controverse scarpe Vaporfly della Nike, i giornalisti hanno confrontato più un milione di tempi di completamento di maratone e mezze maratone tra il 2014 e il 2019. Il risultato, seppur con qualche cautela, è che le Vaporfly sono sì le scarpe più veloci per i maratoneti: con le Vaporfly, il risultato stimato è un tempo di circa il 4%-5% più veloce della media, indipendentemente dal fatto che ad usarle siano uomini o donne, atleti veloci o più lenti, con più o meno maratone alle spalle.
Ma se vuoi guardare oltre alle Vaporfly, ci sono altre scarpe in classifica. In questo grafico del New York Times, i giornalisti hanno calcolato la probabilità che un corridore batta il suo record personale dopo aver cambiato scarpa, passando a ciascun modello menzionato. Sul podio troviamo tre scarpe della Nike, seguire nelle posizioni successive da modelli dell’Adidas.

Guarda i dati delle scarpe da running alla fonte
Se vuoi guardare i dati della fonte originale, l’app di Strava, fai attenzione al report pubblicato ogni anno con la sintesi delle performance degli atleti iscritti alla piattaforma: l’aspetto più interessante di questi dati è che prendono in considerazione anche le gare e gli allenamenti degli “amatori”, persone appassionate di running che registrano sull’app la scarpa utilizzata – principalmente per capire quando è ora di cambiarla – e forniscono quindi al team di Strava una grande mole di dati da sfruttare per raccontare i trend sugli sportivi di tutto il mondo.