La mattina del 27 gennaio sono stata tra i molti italiani che si sono svegliati con l’ansia di controllare i risultati del voto in Emilia Romagna. Per deformazione professionale la performance che mi interessava non era solo quella dei candidati e dei partiti, ma anche quella di chi ha passato la notte a snocciolare dati, mappe e grafici.

In questo post provo a tirare un po’ le somme di ciò che ho visto girare in rete in questi giorni.

Sommario

  1. Raccontare gli stessi dati con grafici diversi
  2. Come confrontare nel tempo i dati elettorali su una mappa
    • Attraverso una animazione
    • Attraverso una differenza
  3. I problemi della mappa coropletica
  4. In breve…
    • Come cittadino informato
    • Se vuoi creare mappe elettorali

Raccontare gli stessi dati con grafici diversi

Tutta la mia riflessione parte da due domande: come possiamo raccontare i dati elettorali cambiando angolo narrativo? Come cambia la nostra percezione della realtà quando guardiamo i dati attraverso mappe più complesse, ricche di sfumature?

Esempio di classica mappa elettorale. Fonte: SkyTg24.

Una mappa elettorale che ci dice solamente chi ha vinto e chi ha perso nelle diverse aree geografiche risponde velocemente alla prima domanda che un qualsiasi lettore si pone: chi ha vinto nel mio Comune? Ma questo tipo di rappresentazione semplifica molto la complessità di quanto avvenuto, lasciando molte domande in sospeso e non stimolando alcun pensiero critico nel lettore. Il voto in Emilia Romagna si è caricato di un alto significato simbolico proprio per la storia della regione, governata ininterrottamente da partiti di (centro) sinistra fin dal 1970, quando nascono le regioni. È inevitabile valutare il risultato del 2020 alla luce di quelli precedenti.

Come confrontare nel tempo i dati elettorali su una mappa

Attraverso una animazione

Animare una mappa, per esempio attraverso una GIF, ti permette di vedere l’evolversi del tempo di un fenomeno. In una mappa del genere puoi scegliere di confrontare solo i diversi partiti vincitori, senza alcuna distinzione quantitativa sul numero di voti.

Fonte: Elezioni Emilia Romagna, i risultati di 5 anni in una GIF animata, Raffaele Mastrolonardo per SkyTg24.

Raffaele Mastrolonardo per SkyTg24 ha creato quest’animazione dalle tinte decise: in pochi secondi abbiamo subito una visione chiara della progressiva frammentazione e riduzione delle zone rosse. Questa mappa è adatta a fornire una visione chiara, immediata e d’impatto, ma risulta di difficile lettura per dei confronti più puntuali tra annate, tra tipologie di elezioni simili, tra comuni diversi, o per capire le sfumature del voto (di quanto hanno vinto i diversi partiti?).

Per capire però le sfumature di voto dovrai guardare ai numeri e quantificare il vantaggio ottenuto dalle diverse forze in campo. In questo caso la lettura della mappa si complica rispetto al caso precedenti, ma allo stesso tempo si è in grado di offrire una maggiore “densità informativa”, adatta a un pubblico più motivato.

Fonte: Elezioni Regionali 2020: ecco come l’Emilia Romagna è diventata sempre più di centrodestra, Corriere della Sera.

L’Istituto Cattaneo ha creato una serie di mappe per narrare l’evoluzione delle preferenze per il centro destra e il centro sinistra, visualizzando la percentuale di voti ottenuto in più da uno schieramento rispetto all’altro. Questa mappa è molto utile per andare oltre i toni forti delle tinte unite e per contestualizzare le relative vittorie sulla base del vantaggio ottenuto dai diversi schieramenti. Di contro, riesce a mostrare i rapporti di forza tra soli due schieramenti. Si ignora così la specificità di Lega e Movimento 5 Stelle, i cui pesi nella prima animazione invece apparivano ben evidenziati.

Attraverso una differenza

Se non hai a disposizione il movimento dell’animazione per comunicare l’evolversi del tempo, puoi calcolare la differenza di risultati tra due momenti precisi, per esempio le elezioni del 2020 e quelle precedenti, e presentare il risultato in un’unica mappa.

È quello che ha scelto di fare YouTrend, in cui con un’unica mappa statica mostra la differenza di esito tra le Regionali 2020 e le precedenti Europee 2019.

Fonte: Diretta elezioni regionali Emilia-Romagna e Calabria, YouTrend.

Qui vediamo chiaramente la presenza di Comuni in cui alle Europee del 2019 aveva vinto il centrodestra e in cui alle regionali 2020 ha vinto invece Bonaccini. Il contrario non si è invece verificato da nessuna parte.

La mappa è in grado di raccontare a colpo d’occhio il messaggio a livello di singoli comuni, cosa che era più difficile da fare con l’animazione precedente. La scelta di un confronto solo tra 2019–2020 cancella però la storia più lontana, e non vi è traccia dell’antecedente “mare rosso” o dell’irruzione del Movimento 5 Stelle. In questo modo il messaggio può risultare eccessivamente ottimista a chi non avesse ben in mente la situazione pre-Europee 2019. È quindi una mappa efficace per un pubblico ben informato, conscio del contesto storico e in grado dunque di inserire quest’informazione sul confronto 2019–2020 all’interno di un periodo più ampio.

Come per l’animazione, anche in questo caso si può scegliere di incorporare numeri e sfumature per raccontare la differenza di risultati. Ho creato ad hoc delle mappe per confrontare la performance del presidente Bonaccini alle Regionali 2020 rispetto a quella delle Regionali 2014. Quanto è andato meglio o peggio nel 2020, nei diversi comuni? Per esemplificare diverse modalità di confronto, ho scelto di mostrare questa differenza in tre versioni possibili. La differenza di voti tra due anni, o tra due schieramenti nel tempo, può infatti essere calcolata in diversi modi.

Differenza di voti assoluti

Esempio: Tizio ha 1000 voti in più di Caio.

Questa mappa è utile soprattutto quando le aree prese in considerazione hanno una popolazione omogenea o un’area simile. È quindi poco utile in questo caso, e rischia di assomigliare a una semplice mappa della popolazione, dove le zone più scure sono semplicemente quelle con più elettori.

Fonte: elaborazione su dati del Ministero dell’Interno.

Differenza percentuale di voti

Esempio: Tizio ha il 20% di voti in più di Caio.

Questa mappa risolve in parte il problema precedente contestualizzando il valore assoluto, in questo caso rispetto al numero di voti ottenuti nel 2014, ma potrebbe essere anche rispetto a un altro parametro (i votanti, gli elettori, la popolazione, …).

Nota: a legenda per la perdita è troncata perché la variazione percentuale negativa non può avere un valore oltre il 100% (che equivarrebbe alla perdita di tutti i voti). Per riferimento: un aumento del 100% è un raddoppio di voti, uno del 200% vuol dire che sono triplicati, etc. Fonte: elaborazione su dati del Ministero dell’Interno.

Differenza di punti percentuali

Esempio: Tizio, con il 50% dei voti, è avanti di 10 punti percentuali su Caio, che ha il 40%.

In un caso come le ultime regionali in cui l’affluenza è schizzata alle stelle rispetto al 2014, anche la variazione percentuale comunica solo una parte del messaggio. Se molte più persone hanno votato in totale, chiaro che anche in termini relativi è abbastanza facile che Bonaccini abbia avuto più voti nel 2020 rispetto al 2014, come del resto avranno fatto i suoi avversari. Per aggirare ciò, possiamo confrontare direttamente i punti percentuali ottenuti nel 2020 rispetto al 2014. Per esempio può essere che in un comune Bonaccini abbia ottenuto 1250 voti in più, il 25% in più rispetto ai 1000 del 2014…ma che i suoi avversari ne abbiano ottenuti molti di più e che quindi Bonaccini sia passato da raccogliere il 60% delle preferenze nel comune a raccoglierne il 50% (-10 punti percentuali).

Fonte: elaborazione su dati del Ministero dell’Interno.

Come tutte le altre mappe citate, anche queste hanno i loro pro e i loro contro. Da una parte mostrano, soprattutto l’ultima, un messaggio che difficilmente era estrapolabile dalle altre: nonostante l’alta affluenza abbia portato Bonaccini a raccogliere molti più voti che nelle precedenti regionali, in molti comuni la percentuale di voti sul totale da lui ottenuta è stata inferiore a quella del 2014. Di contro, la mappa risponde a un’esigenza comunicativa molto specifica e non fornisce informazioni più generali su come è andato il voto nel suo complesso.

I problemi della mappa coropletica

Tutte le mappe di questo post sono mappe coropletiche. La mappa coropletica, pur essendo tra le più comuni, ha il grosso svantaggio di farci concentrare sul colore delle zone più vaste geograficamente, cosa che può ingannare perché non è detto che siano anche le più popolose. Gli esperti consigliano di usare altri tipi di mappe — come i tilegrams, i cartogrammi di vario tipo o i simboli proporzionali — che normalizzano la componente spaziale (es. tutti i Comuni vengono rappresentati come quadrati con la stessa area) e/o tengono conto della popolazione (es. le aree dei Comuni o i simboli associati sono proporzionali al numero di elettori).

Come cambia la nostra percezione dei dati se alla mappa coropletica (prima immagine a sinistra) sostituiamo altri tipi di rappresentazioni che normalizzano le aree (la seconda immagine a sinistra e l’ultima) o le scalano in proporzione alla popolazione di riferimento (la terza e quarta immagine). Fonte: US election 2016: battle of the maps, GeoXChange.

In breve

Come cittadino informato

Quando guardi una visualizzazione dati, interrogati sempre sulle scelte che ha fatto chi l’ha realizzata.

  • che dati ha scelto come termini per il confronto temporale (Europee 2019 o Regionali 2014?);
  • che dati ha scelto di non prendere in considerazione (gli astenuti? solo i classici Centrodestra/Centrosinistra o anche Movimento 5 Stelle?)
  • su che base ha fatto eventuali aggregazioni (es. chi è centrodestra/centrosinistra,Lega e Movimento 5 Stelle dove sono stati catalogati?)
  • come ha scelto di rappresentare il numero da comunicare (un rapporto, un numero assoluto, una percentuale?)
  • cose devo tenere in considerazione se la mappa è una mappa coropletica?

Tutte queste domande ti aiuteranno a decifrare quello che la visualizzazione dati può raccontarti e quello su cui invece non fornisce informazioni.

Una visualizzazione dati è sempre frutto di scelte precise, fatte più o meno in buona fede.

Se vuoi creare mappe elettorali

Anche senza avere tutte le risorse delle grandi testate internazionali, è possibile produrre mappe elettorali innovative semplicemente pensando ad angoli narrativi nuovi, che vadano oltre il solito binomio vincitore/sconfitto.

  • Contestualizzando il fenomeno nel tempo, facendo attenzione sia alla tecnica che si sceglie per confrontare i dati (differenza assoluta, differenza relativa, rapporto) che a eventuali implicazioni del periodo che funge da termine di paragone per il confronto (2019 o 2004?).
  • Creando sfumature invece tinte uniche, per esempio mostrando la percentuale di voti ottenuta dal vincitore sul totale dei votanti.
  • Dando voce nei tuoi dati a chi è tagliato fuori dalla mappa elettorale classica: gli astenuti o addirittura chi, pur adulto e residente, non ha diritto di voto eppure subisce i risultati delle scelte elettorali.
  • Ricordandoti del tuo pubblico: a che livello di dettaglio è interessato? Quanta familiarità ha con queste rappresentazioni grafiche? Cosa è necessario rendere esplicito?

Si ringrazia Mike Bostock per l’ottimo articolo “Methods of comparison, compared” che è servito come spunto per questo pezzo. E la community Dataninja per le segnalazioni di grafici riguardanti le elezioni 2020 fatte in questo post.