Hai mai sentito parlare della mappa di Bedolina? Si trova in Val Camonica, in Lombardia, ed è incisa sulla roccia sul fianco di una montagna. Secondo il giornalista Thomas Reinertsen Berg l’esistenza di questa mappa, che ha circa 3mila anni, definisce questa valle la culla della cartografia. “Non è geograficamente corretta, ma la si può utilizzare per trovare la strada che va da un luogo a un altro”, scrive nel suo libro “Mappe. Teatro del Mondo” (Vallardi, 2017). È stata disegnata per definire le proprietà delle terre.

Fonte: Bedolina Map, Wikipedia

Cosa distingue una mappa da un semplice disegno? Le mappe trasmettono informazioni sui luoghi e su come i vari elementi che compongono l’ambiente sono posizionati gli uni rispetto agli altri.

Ma le mappe contengono più della semplice geografia, come scrive Berg.. Hanno un valore, politico, economico, religioso, organizzativo. Sono rappresentazioni di informazioni nello spazio con l’obiettivo di rivelare ciò che non si vede, dice Alberto Cairo (L’arte del vero, Pearson, 2016). Ecco perché con la mappa della vulnerabilità che abbiamo disegnato partecipando a un workshop di UN Women non vai da nessuna parte, ma ti rendi conto che metà della popolazione mondiale (quella di sesso femminile) vive in una condizione di libertà dimezzata, perché non si sente sicura, e per questo modificherà abitudini e comportamenti (immagina questa mappa appesa alla macchinetta del caffè di un’azienda, anonima, quanto potrebbe essere utile per individuare situazioni di molestie sul lavoro).

Fonte: Donata Columbro su Instagram.

Le mappe sono un potente strumento di storytelling e ideali per le campagne sociali. La Fondazione Bill & Melinda Gates ha “eliminato” la malaria dalla mappa del 2040, un gesto che vale più di mille parole per spiegare qual è la missione dell’organizzazione.

Fonte: Malaria off the Map, Beyond Words.

Le mappe possono raccontare quello che c’è oggi, in una città, per esempio attraverso i dati che riguardano la sua popolazione. Come le mappe della disuguaglianza di Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi, autori del blog #MappaRoma oggi diventato un libro pubblicato da Donzelli.

Fonte: Offerta pubblica e privata nei quartieri: asili, cultura, negozi e piazze, mapparoma.info

Ma tu ce l’hai una mappa preferita? Ne hai disegnata una che val la pena conoscere? Se sì, mettila nei commenti!

Altre ispirazioni data driven:

Il nuovo social network di Jimmy Wales. Si chiama Wiki Tribune e la sua caratteristica principale è quella di essere senza inserzioni pubblicitarie. Cristina Da Rold ha creato la stanza del data journalism e ci siamo entrati anche noi. Ci trovi tutti qui.

Venezia e il problema degli AirBNB. Gli attivisti di OCIO Venezia hanno pubblicato un’inchiesta sugli affitti in città: in 15 anni tra calli e campielli abitano 20.000 veneziani in meno, mentre nello stesso periodo i posti letto per i turisti sono aumentati fino ai 52.720 del 2018.

Tutto su Hong Kong, in formato infografica. Ottimo lavoro del South China Morning Post.

RAWgraphs 2.0 si farà! La campagna di crowdfunding del software di data visualization open source ha raggiunto l’obiettivo e siamo fieri di essere tra gli sponsor ufficiali del progetto.

97 varietà di broccoli. Visualizzate.

Confronta l’inquinamento tra le città, sul New York Times. Londra per esempio è messa molto peggio di Mosca in quanto a particolato nell’atmosfera.