«Non è per autopubblicità, ma per dire che senza Dataninja questo servizio non sarebbe stato pubblicato. Si è infatti formata una piccola community nella community di data journalist di testate nazionali e locali che si scambiano abbastanza regolarmente dataset e spunti. E, chi conosce i giornalisti, le loro invidie e gelosie, sa che non è una cosa così comune, neppure tra testate non concorrenti. Ed è una cosa bella».

Ivano Porfiri

Alessio, non è per autopubblicità, ma questo messaggio che ci ha lasciato Ivano Porfiri, giornalista di Umbria24, ci rende particolarmente orgogliosi del gruppo di persone che frequenta il gruppo Facebook di Dataninja. Il servizio di cui parla è questo, sul business della droga in Umbria, realizzato grazie ai dati forniti da un altro giornalista, Isaia Invernizzi, dell’Eco di Bergamo. Nel gruppo ci sono più di 2mila persone che discutono ogni giorno del loro lavoro con i dati, chiedono aiuto, lo ricevono, si scambiano idee e opinioni. Ogni tanto scappa qualche dibattito nerd, ma anche i principianti (come me, Dontyna, che scrive questa email), ogni tanto prendono coraggio nel chiedere commenti sui propri esperimenti, e ne ricavano informazioni preziose per migliorare.

Quanta carne mangio davvero?

Prove di data drawing, con l’obiettivo di misurare il mio consumo effettivo di carne. C’è già un errore: nella legenda non ho specificato che i quadrati sono i pasti (come invece avevo fatto in una bozza precedente). Nel gruppo ho chiesto: avreste trovato altro modo di rappresentarli?

Cosa succede nel resto del mondo data-driven

Trenìt ha vinto, Trenitalia ha perso – vi ricordate dell’app per ricevere aggiornamenti in tempo reale sugli orari dei treni, costretta a sospendere il servizio dopo una causa di Trenitalia? Ora sono tornati online, perché il tribunale ha stabilito che il servizio offerto non lede Trenitalia. (Che fatica per usare dati che dovrebbero essere pubblici però!)

Prima di insegnare la #MediaLiteracy bisognerebbe impararla – Dal nostro inviato a Londra, Andrea Nelson Mauro, che al Glocal Media Literacy Summit ha incontrato moltissimi progetti di media e data literacy internazionali da cui imparare (prima di mettersi a inventarne di nuovi).

Vedere con gli occhi e con la mente – È online la TED Talk di Federica Fragapane, giovane visual designer italiana pluri-premiata per i suoi lavori su La Lettura, inserto del Corriere della Sera.

Mappe e uragani – Il problema delle mappe degli uragani e della percezione del pericolo da parte della popolazione, spiegato da Alberto Cairo sul New York Times.

Basta con le nuvole di parole! – Una modalità più efficace delle solite word cloud per visualizzare l’importanza data dai politici ai temi della campagna elettorale: il tempo speso nel rispondere alle domande su determinati argomenti durante un dibattito televisivo. Un lavoro del New York Times.

Fonte: Which Candidates Got the Most Speaking Time in the Democratic Debate, The New York Times.

Save the date

19 settembre: a Milano un convegno sui dati nel mondo delle ong, in particolare i dati per misurare l’impatto sociale, organizzato da Gnucoop, ChangeLab e Ciai nell’ambito del corso di formazione “From paper to tablet”.

11-13 ottobre: a proposito di cambiamenti climatici a Bari ci sarà HackCopernicus, un hackathon di tre giorni per sviluppare soluzioni innovative sul tema della disponibilità di acqua potabile per tutti. Si cercano data journalist.

15 ottobre: seconda edizione del premio Data Journalism nell’ambito di Glocalnews, festival di giornalismo organizzato da Varesenews dal 7 al 10 novembre. La partecipazione al concorso è riservata agli autori di lavori pubblicati su blog, testate giornalistiche, web tv o tv. In palio c’è un premio di 1000€.

La domanda segnalazione del mese

Bottiglie, bottiglie di plastica ovunque! Una viz purtroppo molto bella

Cosa succede nella Dataninja School

C’è chi studia in taxi…

E chi racconta storie di amore grazie agli esercizi del corso Data Visualization…